Ci troviamo in una società in cui l’aspetto fisico ha assunto sempre più una maggiore importanza, il corpo è diventato il nostro biglietto da visita al quale attribuiamo un’ esagerata importanza. Le continue immagini di uomini e donne dal corpo atletico e perfetto, ci portato a cambiare i canoni di bellezza passando da un corpo sinuoso e prospero degli anni ’50 a un corpo esile e fin troppo magro a partire dagli anni ’90 e ancora presente, al quale molte donne si ispirano ed emulano. La diffusione delle immagini sempre più immediate attraverso i diversi media, ha fatto sì che le persone si ispirino a modelli più vicini a una relativa perfezione. In realtà ciò che distinguiamo come bello o no, è solo un costrutto culturale e quindi in continuo cambiamento. Questo cambiamento ha favorito la diffusione del Disturbo di Dismorfismo Corporeo, che il DSM 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) inserisce tra i Disturbi Ossessivi Compulsivi, con i quali condivide i pensieri intrusivi e ricorrenti rispetto, nel caso specifico del dismorfismo, al peso, alla bellezza e alla perfezione, controllando il proprio corpo e la “parte difettosa”. Inoltre condivide con i disturbi alimentari la preoccupazione per l’immagine del proprio corpo, per cui la persona può seguire delle diete dimagranti e fare troppa attività fisica. Il dismorfismo corporeo è un disturbo in cui la persona è preoccupata eccessivamente per un difetto fisico che è o inesistente o che vede come esagerato rispetto a ciò che gli altri vedono. Le persone che ne soffrono possono anche ritirarsi e non uscire da casa o ricorrere alla chirurgia plastica che sarà comunque non risolutiva e mai sufficiente per raggiungere il proprio ideale di bellezza.
Il disturbo di dismorfismo corporeo è un disturbo grave e cronico, soprattutto se non trattato. Spesso compare durante l’adolescenza per poi aggravarsi in età adulta e colpisce donne e uomini in egual modo, anche se c’è l’idea errata che le donne siano più preoccupate degli uomini per la propria immagine. Se questa differenza poteva essere vera molti anni fa, ad oggi gli uomini sono attenti tanto quanto le donne al proprio aspetto fisico. Ci sono anche dei difetti o aree di preoccupazione che sono più interessate. Queste includono:
Queste persone passano ore allo specchio per controllare la parte disturbante e imperfetta, spostando l’attenzione verso il proprio corpo, interferendo con altre attività quotidiane. Le ossessioni sono molto difficili da controllare e finiscono per invadere tutti i pensieri.
Le persone affette da dismorfismo corporeo mettono in atto una serie di comportamenti ossessivi al fine di controllare e soprattutto nascondere il difetto fisico, ciò dona a questi soggetti un sollievo momentaneo ma non permanente. Nascondono il difetto tramite l’abbigliamento, il trucco, i cappelli (se la preoccupazione interessa i capelli), confrontano continuamente la parte del corpo che ritengono difettosa con quella degli altri, se possono, ricorrono alla chirurgia plastica e si sottopongono a un esercizio fisico eccessivo e costante.
Potresti soffrire di dismorfismo corporeo se:
Se ti riconosci in alcuni di questi sintomi dovresti rivolgerti a uno psicologo, anche se è difficile chiedere aiuto perché siamo talmente abituati a sentirci non all’altezza dei prototipi di bellezza, che la confondiamo con una condizione “normale” senza guardarla in modo critico.
Come detto precedentemente, il disturbo di dismorfismo corporeo può apparire simile ad altri disturbi, in particolare al disturbo ossessivo compulsivo e ai disturbi alimentari, ma è importante che il clinico faccia una diagnosi differenziale accurata.
Dismorfismo corporeo e disturbo ossessivo-compulsivo
I pensieri intrusivi e i comportamenti ripetitivi, possono confondere la diagnosi, ma il disturbo di dismorfismo corporeo si distingue dal disturbo ossessivo-compulsivo perché i pensieri e le fissazioni si focalizzano sull’aspetto. <<Quando lo stuzzicamento della pelle è atto a migliorare i difetti cutanei percepiti, viene diagnosticato come disturbo di dismorfismo corporeo, piuttosto che come disturbo da escoriazione (stuzzicamento della pelle). Quando la depilazione (staccando, tirando o attraverso altri modi di rimozione) è atta a migliorare i difetti percepiti nell’aspetto della peluria facciale o corporea, viene diagnosticato il disturbo di dismorfismo corporeo, piuttosto che la tricotillomania (disturbo da strappamento di peli)>> (DSM 5, 2014).
Dismorfismo corporeo e disturbi alimentari
La differenza tra i due disturbi è davvero complessa. In alcuni casi, quando la preoccupazione per il peso corporeo si associa ai sintomi dei disturbi alimentari (eccessiva attività fisica, dieta, controllo sul cibo, uso di lassativi) deve essere fatta una doppia diagnosi di dismorfismo corporeo e disturbo alimentare.
Dismorfismo corporeo e ansia sociale
L’ansia sociale e l’evitamento delle situazioni sociali in cui la persona si troverebbe a mostrare il proprio corpo, sono manifestazioni comuni del dismorfismo corporeo. La differenza sta nel fatto che se il soggetto con disturbo d’ansia sociale ha preoccupazioni relative all’ essere giudicato, ridicolizzato o giudicato dagli altri per ciò che dice o per le reazioni legate all’ansia (sudorazione eccessiva, rossore), la persona con dismorfismo corporeo sarà preoccupata dal fatto che gli altri si rendano conto del proprio difetto fisico.
Non sono ancora molto chiare le cause del disturbo di dismorfismo corporeo, ma i fattori biologici e ambientali possono contribuire al suo sviluppo. Si ha una maggiore probabilità di sviluppare il disturbo se in famiglia si hanno parenti che soffrono di dismorfismo corporeo o disturbo ossessivo-compulsivo. Le esperienze di vita sono altrettanto significative specialmente se si è stati criticati per il proprio aspetto fisico quando si era piccoli, oppure aver subito violenza fisica o sessuale. Altro fattore importante è la bassa autostima che dipende dalla mancanza di rassicurazioni e rinforzi positivi ricevuti da bambini.
La vergogna accompagna il disturbo di dismorfismo corporeo rendendo difficile la diagnosi; può quindi passare inosservato per diversi anni. Un segnale di allarme per i medici è la continua ricerca, da parte del paziente, di interventi di chirurgia plastica.
È importante che la persona con questo disturbo si faccia aiutare accettando ciò che familiari e amici le dicono e rivolgersi a uno specialista della salute mentale. Come detto precedentemente il disturbo è cronico, e se non trattato può portare ad altri disturbi come depressione, disturbi dell’umore, pensieri o tentativi suicidari, disturbi alimentari, abuso di sostanze e altri problemi di salute derivanti dai comportamenti rivolti al proprio corpo (per esempio la perdita delle sopracciglia per averle tolte in modo aggressivo e ripetitivo).
Il trattamento include una psicoterapia con l’obiettivo di correggere la falsa credenza, riducendo il comportamento compulsivo attraverso la riduzione del pensiero ossessivo sul difetto fisico; in alcuni casi è necessario ricorrere ai farmaci, tra cui antidepressivi e farmaci serotoninergici che intervengono sull’umore; terapia di gruppo, che attraverso il rispecchiamento e il confronto con gli altri, permette alla persona di rendersi conto dell’impatto sociale che ha il suo difetto incoraggiando atteggiamenti sani e realistici.
Dott.ssa Cristina Lo Bue
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