Tutti, almeno una volta nella vita, hanno sperimentato un periodo di particolare ansia. Ma quello di cui parlerò è un’esperienza diversa e particolarmente compromettente per la persona: gli attacchi di panico.Gli attacchi di panico sono una combinazione di sintomi fisici e mentali che travolgono improvvisamente la persona. I sintomi fisici sono così debilitanti che possono imitare dei problemi di salute, quali soprattutto un infarto. Tuttavia gli attacchi di panico non sono pericolosi per la nostra vita, ma sicuramente mettono a dura prova la nostra mente.
Il DSM 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) afferma che “un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro o più” dei seguenti sintomi:
Gli attacchi di panico sono ricorrenti e questo determinerà lo sviluppo di una forma secondaria di ansia che è quella di tipo anticipatoria: penserò che dato che l’attacco di panico mi è venuto una volta allora si ripresenterà. La persona quindi inizia ad evitare quei luoghi in cui l’attacco di panico si è presentato, in quanto associa l’evento al luogo. I sintomi di palpitazione e respiro più veloce, sono reazioni progettate dal nostro corpo per salvarci. Immaginiamo di essere inseguiti da qualcuno che vuole farci del male, l’adrenalina ci aiuterà a scappare più velocemente e per questo il cuore batterà più forte. Ma l’attacco di panico si verifica in circostanze in cui non c’è un reale pericolo per la sopravvivenza della persona. Se questo pericolo non c’è, da cosa si difende la nostra mente?
In realtà è difficile definire delle chiare e precise cause dell’attacco di panico, anche se l’aspetto genetico e familiare sembra aumentare la probabilità di svilupparlo. Inoltre c’è una connessione con i periodi di transizione e cambiamenti di vita: il conseguimento di una laurea, l’ingresso nel mondo del lavoro, il matrimonio, diventare genitori. Anche gli eventi particolarmente stressanti, come la morte di una persona cara, possono innescare il disturbo.
Gli attacchi di panico, inoltre, possono essere causati da condizioni mediche quali:
È bene quindi fare sempre un controllo medico.
Aspetti psicologici dell’eziopatogenesi dell’attacco di panico possono essere una sensazione di frammentazione del Sé e di instabilità del senso di identità, l’abuso sessuale e fisico e rabbia inespressa durante l’infanzia in cui i genitori hanno fatto sperimentare un senso di abbandono se questa fosse stata manifestata. Ma anche l’ipersensibilità del corpo e delle sensazioni che provengono da questo possono essere una causa. Ciò significa che le persone più sensibili in termini di consapevolezza generale del proprio corpo, saranno più attente ai cambiamenti del proprio corpo, come la frequenza cardiaca. Infine le persone che soffrono di ansia per la salute o di ipocondria saranno più esposte al rischio di sviluppare un attacco di panico in cui i due disturbi si “alimentano” a vicenda: il primo attacco di panico potrebbe fare sviluppare l’ansia per la salute, così come l’ansia per la salute potrebbe fare sperimentare gli attacchi di panico.
L’informazione è uno dei primi passi. Dopo esserti accertato che non c’è alcuna condizione medica sottostante ai tuoi sintomi, informati su cosa è un attacco di panico e riconoscilo.
Evita di fumare, fare uso di alcool e caffeina. Queste sostanze infatti possono aumentare lo stato di agitazione oltre che essere dannosi per la tua salute.
Controlla la respirazione. La respirazione profonda può alleviare i sintomi dell’attacco di panico, impara a controllare il tuo respiro evitando di andare in iperventilazione. Alcune tecniche di rilassamento come lo yoga e la meditazione possono aiutarti a rilassare il corpo, oltre ad avere degli effetti positivi sulla tua mente.
Prenditi cura delle tue relazioni. Rimanere soli o vivere dei sentimenti di solitudine aumentano i rischi dell’attacco di panico. Cerca di stare insieme alle persone a te più care e di passare con loro il tempo libero.
Quando hai un attacco di panico impara a distrarti con altro (es. accendi la tv, la radio, chiama qualcuno) e soprattutto non fuggire dalla situazione. Infatti se scappi o non tornerai più nel luogo in cui si è verificato l’attacco di panico, la tua mente non farà altro che registrare quel luogo come “situazione di pericolo” e con molta probabilità ti spingerà a non andarci più. Rimani invece in quella situazione e ricorda sempre che non si muore con un attacco di panico e soprattutto è passeggero!
Quando i sintomi diventano invalidanti al punto che non riesci più a svolgere le attività di vita quotidiana, o pensi costantemente alla paura che un attacco possa ripresentarsi, rivolgiti a uno psicologo. In alcuni casi potrebbe anche essere utile un supporto farmacologico, ma solo dopo una consulenza psichiatrica, in cui il professionista valuterà la gravità dei sintomi.
La psicoterapia psicodinamica aiuta la persona a comprendere i fattori che scatenano l’attacco di panico collegandoli agli eventi della propria vita e aumentando le capacità di riconoscimento di ciò che il panico rappresenta.
Dott.ssa Cristina Lo Bue
BIBLIOGRAFIA