Oggi internet è utilizzabile e accessibile a tutti, da pc e da smartphone e in qualunque luogo e momento possiamo connetterci. Internet sta diventando un vero e proprio bisogno primario, anche se in termini di sopravvivenza è molto meno utile. È quindi difficile riuscire a identificare una dipendenza da internet, perché più le cose sono socialmente accettate e utilizzate e più sarà difficile problematizzarle. Ma è vero anche che molte persone manifestano una serie di comportamenti (e sintomi) verso internet, molto simile a quello di altre dipendenze.
Internet però è anche un importante strumento di comunicazione, informazione e conoscenza. Permette di connetterci con le persone che stanno in paesi e continenti differenti dal proprio, permette di sapere cosa sta accadendo in un paese lontano o di leggere un libro stando comodamente seduti sul divano di casa. Allora perché abbiamo fatto di questo strumento una dipendenza?
Internet diventa una dipendenza quando è utilizzato in modo incontrollato, disadattivo e per far fronte allo stress della vita quotidiana. È un disturbo sempre più riconosciuto e in particolare nei paesi in cui colpisce un gran numero di persone, come la Corea del Sud, è stato identificato come un problema di salute nazionale. È per questo che si sta sviluppando un’ area specialistica della dipendenza da internet.
Sono stati identificati almeno tre sottotipi della dipendenza da internet: dipendenza da videogiochi, sesso on line, dipendenza da giochi on line o virtuali e gioco d’azzardo. In realtà l’elenco andrebbe ampliato se inserissimo anche la dipendenza dai social network, come Facebook e Instagram, che sono attualmente oggetto di attenzione. Queste dipendenze possono sovrapporsi e quindi manifestarsi contemporaneamente.
L’aspetto problematico è che chi soffre di questa dipendenza ha molta difficoltà ad uscirne perché è continuamente circondato dalla nuova tecnologia e la maggior parte delle cose che facciamo, le facciamo proprio utilizzando questo potente strumento. Non trovi un abito che ti piace in negozio? Lo puoi ordinare on line! Non hai alcuna voglia di cucinare e non vuoi scendere da casa? Nessun problema puoi anche ordinare il cibo on line e ti verrà recapitato direttamente a casa!
Questo non significa che tutte le persone che utilizzano internet, guardano video su youtube o controllano frequentemente le mail e i social, sono dipendenti, ma quando queste attività iniziano a interferire con quelle di vita quotidiana, allora potrebbe essere arrivato il momento di guardare criticamente al loro utilizzo. Alcuni autori suggeriscono che non è il tempo impiegato su internet che lo rende problematico, quanto l’utilizzo che se ne fa (e perchè si utilizza in modo compulsivo).
Anche se come ho scritto non è la quantità, ma l’uso che ne facciamo (e perché lo facciamo) è vero anche che più di due ore al giorno passate davanti allo schermo, di un computer o di uno smartphone, può essere definito un tempo abbastanza ragionevole per parlare di dipendenza da internet (esclusi coloro che lavorano o studiano al computer). Puoi porti delle domande:
Depressione, fobia sociale e ansia possono essere legate all’uso (abuso) di internet. Ma non solo, perché nel momento in cui si cerca di diminuire le ore passate su internet, la persona potrebbe manifestare sintomi quali: rabbia, tensione, irritabilità, noia e pensiero ossessivo verso internet. Questi sono alcuni dei sintomi dell’ astinenza!
Il termine ‘tolleranza’ è stato sempre utilizzato per parlare di dipendenza da sostanza, e oggi lo utilizziamo anche per le dipendenze senza sostanza. Con il termine tolleranza ci riferiamo al fatto che la persona ha bisogno di un maggiore uso di quella sostanza o quell’oggetto per raggiungere il piacere desiderato. Nel caso della sostanza la persona aumenterà le dosi, nel caso della dipendenza da internet la persona aumenterà le ore passate al computer per raggiungere lo stesso stato di piacere. Oppure potrebbe non bastargli più solo il computer e rincorrere tutti gli ultimi modelli di cellulare o di strumenti teconologici.
Si ammala anche il corpo e non solo la mente, quando si soffre di una dipendenza. Una persona che soffre di internet addiction può avere poca energia perché rimane sveglia fino a tardi per rimanere connesso. Lo stress che deriva dalla dipendenza causa aumento del battito cardiaco, della pressione sanguigna e abbassamento delle difese immunitarie. Inoltre si assiste a un calo dell’attenzione, della concentrazione e della memoria.
Questa è probabilmente la condizione più grave dell’internet addiction. La persona dipendente da internet inizia a preferire le relazioni “virtuali” rispetto a quelle “reali” e rinuncia alle uscite con gli amici reali, perché preferisce chattare. Le relazioni piano piano si deteriorano e la persona si rifugerà in un luogo più sicuro per difendersi da quello che è il confronto sociale che a volte può spaventare. L’isolamento e il ritiro sono le conseguenze più gravi di questa malattia e anche quelle per le quali si decide di chiedere aiuto.
Alcuni studi suggeriscono che c’è un cambiamento della struttura cerebrale, in particolare dell’area prefrontale. Quest’area del nostro cervello è associata alla memoria, all’attenzione, alla pianificazione e assegnazione della priorità dei compiti. La modificazione di questa parte del cervello quindi causerebbe l’alterazione dell’attenzione, della memoria ma soprattutto della priorità dei compiti, quindi internet diventerebbe la priorità rispetto ad altre attività.
Come altre dipendenze, anche internet attiverebbe il rilascio di dopamina che “promuove” la nostra esperienza del piacere. Quindi più si userà internet, più dopamina verrà rilasciata, più sarà il piacere provato e più si vorrà stare su internet (tolleranza).
Ansia e depressione sono due disturbi che contribuiscono allo sviluppo della dipendenza da internet proprio per alleviare la sofferenza. Allo stesso modo persone più timide, possono trovare su internet un valido rifugio dall’imbarazzo e dalle richieste che provengono dalla società. Se i soggetti ansiosi possono utilizzare internet per abbassare l’agitazione, l’imbarazzo, e appunto l’ansia, le persone depresse possono utilizzarlo per colmare il senso di vuoto e di solitudine, la noia e la perdita di interesse che provano verso molte attività di vita quotidiana.
Insoddisfazione per la propria vita, solitudine, insicurezza e mancanza di supporto emotivo possono muovere e motivare la persona a sviluppare una dipendenza da internet.
Se non riconosci di avere un problema è improbabile che andrai alla ricerca di un possibile trattamento; è invece più probabile che siano i tuoi familiari a chiedere aiuto per te o motivarti a farlo.
Sono infatti le persone più vicine al dipendente da internet ad accorgersi che qualcosa è cambiato, soprattutto perché vedono che passa molte ore al computer o ha sempre la testa chinata verso il cellulare. Quando fanno il tentativo di chiedergli di staccarsi dal dispositivo teconologico, ecco che la persona li aggredisce verbalmente (in alcuni casi anche fisicamente). È più facile quindi che prima che si chieda aiuto a un professionista si attraversi una fase in cui la famiglia vorrebbe aiutare la persona dipendente ma non sa come fare. Le consulenze possono essere quindi un compromesso tra la persona che vuole dimostrare di non essere dipendente e la famiglia che invece è preoccupata.
Dopo una prima fase di valutazione, lo psicologo deciderà il trattamento più adatto alla persona e questo può interessare il singolo o la famiglia. Per cui le forme di trattamento possono includere:
Come tutti i disturbi psicologici è fondamentale che la persona riconosca, e accetti, la propria dipendenza per poter lavorare efficacemente e favorire il trattamento.
Dott.ssa Cristina Lo Bue